Flying Aroud Europe è il titolo della missione compiuta nel 2009, che ha avuto come obiettivo il sorvolo di tutta l’Europa. In volo è stata attraversata tutta l’Italia, l’Austria, la Germania, il Belgio, la Francia, il Regno Unito, la Spagna ed il Portogallo per poi rientrare con un  percorso inverso nuovamente in Sicilia. Sono stati percorsi 11.750 Km senza nessun supporto logistico da terra.

L’evento ha visto impegnati due autogiri ultraleggeri della Magni Gyro, un M16 ed un M22 con un equipaggio complessivo di 3 piloti. Durante il viaggio sono state messe a dura prova, sia la resistenza fisica dei piloti, che quella dei mezzi stessi. Di seguito è possibile leggere il diario della missione.

All'alba il sole esce pallido, la giornata sembra cupa ma devo partire subito, alle 5.40 un caldo infernale mi accompagna lungo il viaggio: oggi a mezzogiorno devo essere a casa.

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Sono in volo attraverso la Puglia evitando come sempre tutti gli spazi aerei, finalmente arrivo sulla pista di Maurizio nei pressi di Cosenza, rifaccio il pieno di carburante grazie all’amico Giovanni, il gestore dell’agriturismo che mi porta anche a fare colazione. Questa è l'ultima tappa, la prossima sarà Calatabiano. Rimettendomi in volo penso quant'è davvero bella la Calabria con le sue bellissime spiagge e un mare azzurro cristallino, prima o poi mi ci farò una vacanza con tutta la famiglia.  

Mi sveglio di buon mattino con l’intenzione di partire subito.
Sono le 8:30 è già sono in volo da un bel pò devo stare molto attento perché una terribile foschia abbassa notevolmente la visibilità perciò guardo spesso a destra e sinistra ed ogni tanto mi giro indietro per controllare che nessun altro aereo faccia la mia stessa rotta.

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Mi dirigo verso Ozzano dove farò rifornimento riprendendo subito a volare.  

Mi sveglio presto per attraversare quella parte della Francia del sud che confina con l'Italia, mi tengo fuori dagli spazi aerei, so anche che nella zona di Marsiglia c'è un'area militare che devo evitare a tutti i costi, passerò all'interno dentro le gole e tra le montagne.

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Per fortuna sono riuscito a passare senza problemi penso, appena fuori mi incrociano due Mirage francesi a velocità supersonica, mi avranno visto? Fortunatamente no, anche perché erano un po' più alti.  

Non è stato per niente facile abituarmi all'idea di lasciare i miei compagni d’avventura lì in Spagna, però il mio istinto mi diceva che in qualche modo se la sarebbero cavata.

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Il viaggio deve andare avanti, tanto loro mi raggiungeranno tra qualche giorno.  

Le "strade" si dividono... Dopo la nottata passata in tenda (senza materassini) e dopo esserci offerti in pasto alle zanzare locali, ci svegliamo presto e ci prepariamo al decollo.

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Claudio decolla per primo ed attende noi in aria; nel frattempo Franco e Luis si dirigono in testata per il decollo.  

L'aeroporto non apre prima delle 9.00. Claudio se la prende fin troppo comoda e si sveglia alle 10.30 (alla buon’ora).

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Chiamiamo subito il taxi, ma tra una cosa e l'altra (rifornimento e risistemazione dei bagagli) siamo pronti intorno a mezzogiorno. Da che avevamo il tempo per fare le cose con comodo ci ritroviamo in assoluto ritardo.  

Oggi ci svegliamo in orario per l'appuntamento con Fernando, che viene a prenderci alle 8.00. Prima di andare al campo di volo ci tiene a farci fare un giretto per la sua città (veramente carina e molto, ma molto pulita) ci fa vedere, con orgoglio, il castello dei templari e racconta che è stato insignito del titolo di patrimonio mondiale.

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Dopo il giretto turistico, andiamo in pista, Luis e Fernando procurano il carburante. Questa mattina andiamo a Santa Cruz, una pista vicina al mare e finalmente vedremo la costa portoghese.  

Itxassou vuole darci un'altra possibilità dopo trentasei ore di fermo forzato. Il tempo sembra buono, ma non per molto, abbiamo giusto il tempo di smontare la tenda, sistemare le cose e neanche questo, visto che decidiamo di lasciare persino i materassini superstiti (quelli sopravvissuti a Franco): sgonfiarli richiederebbe preziosi minuti.

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La Spagna è al di là di quelle montagne, sappiamo che dall'altra parte c'è buon tempo, ma dobbiamo comunque ancora arrivarci.  

16 e 17 luglio.
Riposati e con le batterie cariche, andiamo alla pista per rifornire i mezzi e con immenso stupore scopriamo che c'è del carburante, ma per prenderlo bisogna avere una speciale tessera fornita ai soli soci del club! Ma sarà possibile?

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Abbiamo bisogno di 130 litri di benzina, il rifornimento è a non meno di tre chilometri e noi abbiamo solo due bidoni di 15 litri ciascuno (vuoti). Non sembra un gioco d'ingegno? Ci riusciranno i nostri giovani eroi? Qui come minimo ci vuole il mago Silvan assistito da Mandrake!  

Abbeville è una bella città dove abbiamo cenato in un ristorantino locale in cui i gestori hanno gentilmente prenotato per noi una camera d'albergo ed un taxi. L'albergo dove dormiamo, si fa per dire, è l’Ibis hotel. In sostanza, per colpa dei non collegamenti Internet, siamo in ritardo con i racconti e con le foto di ben tre giorni!

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"Stanotte ragazzi dobbiamo metterci in linea" questo è il pensiero comune; però come già detto prima, per noi non è facile ne veloce.  

Quattordicesimo giorno. Church farm (il bed &breakfast) è un posto accogliente, ci siamo riposati bene. Colazione abbondante con bacon, uova fritte, succo di frutta (ci abitueremo di nuovo al solito caffe e basta?).

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Inutile dire che il tempo è ancora uno schifo (volevo dire di merda ma non è educato) pioviggina e c'è nebbia. Fermi ancora? Volevamo scattare delle foto del lago di Lochness, su a nord, ma per questione di meteo avversa non è stato possibile, quindi il progetto di oggi è diventato andare a Stonehedge, ma se piove...  

Tredicesimo giorno. Strathaven è un bel posto, ci hanno trattato bene. Questi scozzesi sono molto cordiali ed ospitali, somigliano a noi siciliani per molti versi, persone semplici.

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Ci sentiamo quasi a casa nostra se non fosse per il tempo; la loro estate è come il nostro inverno.  

Dodicesimo giorno. Stiamo raggiungendo il punto più a nord del nostro viaggio, oggi andiamo a fotografare i castelli scozzesi e le Highlands (speriamo di incontrare l'ultimo immortale).

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In realtà questo è quello che speravamo di fare, perchè purtroppo il tempo non è dalla nostra parte. E’ piovuto tutta la notte, sono le 7.30 e ancora piove e c'è vento (sempre contro).
Non immaginate quanto ci manchi la nostra estate siciliana!  

11 luglio 2009 (undicesimo giorno). Sono le 10.00, la stanchezza ha avuto la meglio su di noi, ci affrettiamo a raccogliere le nostre cianfrusaglie e prendiamo un taxi per l'aeroporto: tanto paga Luis.

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Arriviamo a destinazione e ci viene fame. Facciamo colazione? Colazione alla inglese niente male. Claudio brontola, vuole che ci sbrighiamo. Siamo pronti al decollo alle 13.30, il follow-me ci porta in testata e decolliamo.  

Decimo giorno. Sveglia alle 8.00 in punto: se non ci sveglia Guido dormiamo fino a mezzogiorno! Solita puntualità meridionale.

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Guido ci conduce a casa sua e facciamo una abbondante colazione. Subito dopo andiamo al campo di volo, riforniamo i mezzi, foto di rito e decollo.  

Apriamo gli occhi presto al mattino, in quella tenuta fantastica di Hubert, molto nature (vasca da bagno tra i girasoli).

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Ci organizziamo per metterci in volo, Luis va a prendere la benzina mentre Claudio e Franco sistemano i bagagli sull’autogiro "cargo", il giallo per intenderci.  

Questa mattina partiamo in direzione Lussemburgo, o almeno dovremmo, perchè le previsioni danno cattivo tempo, e qui in Germania anche quelle sono precise.

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Doccia veloce e andiamo a casa della mamma di Franco per salutarla,colazione altrettanto veloce e via verso i velivoli. Strada facendo il tempo peggiora, piove, smette, vento, ecchecaz...
Appena arriviamo troviamo sulla pista uno stormo di corvi neri, nerissimi (toccata).  

6 e 7 Luglio. Abbiamo dormito bene da Sebastiano, oggi quindi ce la prendiamo comoda e ci alziamo intorno alle 9.00 Dopo un’abbondante colazione tipica a base di succo di frutta, salame, uova ed altro ancora, ci dirigiamo verso il campo di volo dove sono “hangarati” gli autogiro; telefoniamo al nostro contatto, che deve farsi trovare li per aprirci gli hangar.

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Dopo qualche traversa qua e là, ci accorgiamo che non tutte le strade portano al campo di volo. Chiedendo informazioni riusciamo ad orientarci ed infine arriviamo a destinazione. Puntualmente, come consuetudine tedesca, anche se è lunedì mattina lui è lì.  

Quinto giorno. Per capire questo giorno bisogna tornare indietro col tempo alla sera prima.

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Andiamo a letto alle due circa per pianificare il proseguimento della trasvolata delle Alpi, sveglia alle cinque del mattino, Franco si sveglia alle 4.45 ed attende noi  (povero illuso).  

04 luglio 2009 (quarto giorno di viaggio). Ieri notte abbiamo dormito in tenda. Una tenda, tre materassini gonfiabili di cui soltanto due gonfi. Eh si quello di Franco è piatto come se l'asfaltatrice dell'Anas gli fosse passato sopra. Mentre Franco attende che Claudio e io sgonfiamo i nostri, piega la tenda. Tutto ciò accade alle 5.20 e dopo un po' si parte verso Lienz (Austria).

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Ci dirigiamo verso il passo che ci permetterà di attraversare le Dolomiti, Ossopo. Il nostro amico Fidenzio (pilota militare di elicottero nonchè istruttore-esaminatore vds) ci guida via radio fino alle Alpi. Iniziamo una lunga, lunghissima interminabile salita, la temperatura scende, benedette tute...  

Sveglia ore 8.30: batterie cariche. Andiamo alla fabbrica di Magni per prendere alcuni pezzi, qui siamo nel suo regno.

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Stabilimento bellissimo, dopo aver visto tanti autogiro in costruzione mi viene la voglia di ordinare il mio visto che a forza di fare il co-pilota sto sempre più speso prendendo i comandi in mano: questo corso "on the road" mi sta piacendo sempre di più.  

Ore 8.00, si parte dal campo di volo "Pegaso 2000" alla volta di Serristori, sorvolando un tappeto di nuvole molto suggestivo.

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Atterriamo e troviamo un posto fantastico per piloti e non, ci riforniscono alla pompa (come in un normale rifornimento) e facendo due chiacchiere spieghiamo da dove veniamo e dove andiamo e ci fanno un buono sconto di € 40,00 sul carburante (da destinare alla Fondazione Angelo D'Arrigo).  

Il tempo ci sembra incerto a causa di alcune nuvole a bassa quota e alla presenza di piccole nubi lenticolari in alta quota.

Partenza 01.07.09

Non appena partiti però i nostri dubbi svaniscono trovando lungo la rotta cielo a tratti nuvoloso ma piacevole da volare senza turbolenza; ci fermiamo come prima sosta a Scalea rifornendo i mezzi.  

Claudio Italiano

+39 340 273 0115

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