Oggi ci svegliamo in orario per l'appuntamento con Fernando, che viene a prenderci alle 8.00. Prima di andare al campo di volo ci tiene a farci fare un giretto per la sua città (veramente carina e molto, ma molto pulita) ci fa vedere, con orgoglio, il castello dei templari e racconta che è stato insignito del titolo di patrimonio mondiale.
Dopo il giretto turistico, andiamo in pista, Luis e Fernando procurano il carburante. Questa mattina andiamo a Santa Cruz, una pista vicina al mare e finalmente vedremo la costa portoghese.
Pensiamo di fare il bagno, ma il pensiero svanisce subito. C'è una giornata soleggiata , ma anche una brezza Atlantica fredda e umida che ti ghiaccia.
Subito dopo aver posato le ruote, riforniamo (hanno soltanto l'extramaledetto e costosissimo avgas).
Posteggiamo e andiamo a mangiare un panino. Partiamo di nuovo verso la Spagna, questa volta però non troviamo l'ospitalità trovata precedentemente, anzi non troviamo neanche le piste!
Infatti dopo due ore di volo abbiamo bisogni di rifornirci e non trovando la pista che cercavamo, siamo costretti a continuare fino alla prossima.
Arrivati alla prossima atterriamo, ma ci troviamo "il nulla", soltanto il relitto di un aeroplano che crea un certo sgomento nei nostri animi, un pò come nei film western quando inquadrano il teschio del bue e l'avvoltoio appollaiato poco distante dalla sua vittima: non ci rimane che usare i nostri miracolosi bidoni di riserva, che ancora una volta ci salvano il culo...
Da lì stesso proviamo a telefonare al gestore della successiva pista che ci informa del fatto che non c'e nessuno e che comunque avremmo dovuto "prenotare il carburante almeno tre giorni prima". A quelle parole nella nostra testa balena un pensiero: “Se di domenica non c'è nessuno... questi qua, quando volano?"
Non abbiamo chance, dobbiamo andarci obbligatoriamente anche perchè non abbiamo più le riserve necessarie per continuare. Claudio ricorda di aver visto su Google Earth, un rifornimento poco distante dalla nostra attuale posizione. Se mai ci andiamo a piedi…
Una volta lì, fatto la pipì in pista (per dispetto) scopriamo che il rifornimento è proprio a portata di autogiro, in pratica abbiamo messo i copripala ed abbiamo rullato fino al rifornimento, i ragazzi che ci lavoravano stentavano a crederci (quasi quasi neanche noi). Così ci siamo scattati delle foto a vicenda e dopo aver riempito tutti i serbatoi siamo ripartiti, rullando per la strada con destinazione "testata pista".
Secondo me non capita spesso che due specie di elicotteri facciano il pieno lì, e per non passare da imbroglioni, ci hanno fotografato, dicendo mentre ridevano: "Hay siempre una primera vez".
La destinazione ultima di questa giornata sarà Velez-Malaga, un aeroporto minore (si fa per dire) dove questa volta ci aspettano fino all'ultimo orario. Il ragazzo dell'aeroporto si preoccupa di portarci in paese e di farci trovare un albergo dove passare la notte (sempre due stanze rigorosamente separate).
Stasera mangeremo qualcosa di leggere ed andremo subito a a letto.
Siamo a tre quarti del percorso!