Quinto giorno. Per capire questo giorno bisogna tornare indietro col tempo alla sera prima.
Andiamo a letto alle due circa per pianificare il proseguimento della trasvolata delle Alpi, sveglia alle cinque del mattino, Franco si sveglia alle 4.45 ed attende noi (povero illuso).
Non vedendoci scendere decide di entrare nella nostra stanza e ci trova in uno stato comatoso stile Homer Simpson. Dopo una velocissima colazione l'amico Lois ci accompagna al campo di volo e si stupisce anche lui della limpidezza del cielo, a suo dire non sono solite quelle condizioni. Il passo verso la Germania è li a quasi 3000 metri. Meno male perchè se le condizioni non fossero state favorevoli saremmo stati costretti a rimandare: con le Alpi non si scherza.
Decolliamo ed iniziamo subito la risalita, si sale lentamente, i motori girano già a 5400 giri e saliamo a soltanto 200 fpm, in certi momenti pensiamo quasi di non farcela. Ci affianchiamo al costone soleggiato e cominciamo a sfruttare le ascendenze, pian pianino saliamo e raggiungiamo i 9300 piedi (2800 metri). Il panorama ci lascia senza parole, laghi e cime ricoperte di neve, il freddo è intenso, ma chi se ne frega!
Cerchiamo di restare vicini altrimenti rischiamo di perderci di vista, queste montagne sono immense e noi siamo insignificanti e quasi invisibili e anche se entrambi i mezzi hanno il gps non vedere il compagno ti mette in ansia. Stiamo sempre in contatto radio.
Ad un tratto le alte montagne finiscono, coraggio! Da adesso in poi tutto è in discesa,siamo già dall'altro lato,siamo già in Germania. A circa venti chilometri c'è una pista di alianti, tentiamo il contatto radio ma nessuno risponde. Vediamo la T che indica la direzione di atterraggio .Dopo atterrati ci dirigiamo verso l'area di parcheggio, ci guardano basiti, sono le 8.30. Le loro disposizioni di volo gli consentono di volare soltanto dopo le 9.00 ed in più li volano soltanto con gli alianti. Siamo a Unterwossen, giusto il tempo che i nostri rotori si fermino, scendiamo dalle nostre macchine per andare incontro a quelle persone che apparentemente sembrano poco ospitali. Dopo un breve scambio di parole, e dopo avergli spiegato il progetto, rimangono entusiasti e si sono messi a disposizione, fornendoci carburante e indicazioni.
Scambiandoci foto ricordo ci salutiamo e riprendiamo il volo verso l'avio superficie di Bad-Worishoffen, a sud ovest della Baviera. In volo passiamo vicino a molte piste di alianti, solo e soltanto alianti. Guardiamo sopra e sotto di noi, a destra e sinistra, ci avvertiamo a vicenda via radio. Il volo non è solo paesaggio e spensieratezza ma molta attenzione sempre. In questo caso in particolare dovevamo condividere l'unico corridoio disponibile visto che eravamo tra due diversi CTR. Alle 17.00 poggiamo le ruote sull'ennesima pista aliantistica nei pressi di Langenlonsheim, a 60 km da Francoforte, solita accoglienza amichevole, questa volta non è richiesta nessuna tassa di atterraggio (dimenticavo di segnalare che in Germania lo richiedono, ma visto lo stato di manutenzione delle loro piste e la cifra richiesta, è più che giustificato).
Franco telefona a Sebastiano, un suo cugino che si precipita sul posto per portarci a casa sua,dove passeremo la notte e ci offrirà la cena e la colazione (grazie infinite Sebastiano per la tua gentilezza e la tua disponibilità, specialmente nei miei confronti visto che non ci conoscevamo prima).
Prima di andare a casa di Sebastiano, il presidente ed i soci del club organizzano un brindisi in nostro onore (loro si vantano di essere più ospitali rispetto ad altri tedeschi dicendo di avere il miglior vino, più belle donne e di godersi di più la vita).
Secondo noi comunque tutti quanti lo sono stati. Non c'e nulla di vero in quelle voci di corridoio che dipingono i popoli nordici come persone fredde e diffidenti con gli sconosciuti, magari la condivisione della stessa passione ci rende tutti fratelli!
Comunque sia, queste persone, questi paesaggi e questo viaggio stanno lasciando un segno indelebile nel nostro spirito.
Domani partiamo verso Leverkusen.