Claudio Italiano appare sul forum VFRFlight.net qualche settimana fa, annunciando il suo tentativo di record in autogiro: meteo permettendo, il 23 giugno 2012 cercherà di battere il record mondiale di distanza in autogiro, dalla Sicilia al Piemonte.

E’ immediatamente un susseguirsi di messaggi di curiosità, interesse e auguri. VFRMagazine contatta subito il pilota per sapere di più di questo tentativo che, anche per il mezzo utilizzato, riveste sicuramente un carattere di particolarità tecnica e organizzativa, oltre al fatto di far parlare di quel mondo ancora non troppo conosciuto, nel quale i piloti volano in autorotazione…

Intervista di Claudio Fogliato, VFRMagazine.net

I primi collaudi sul serbatoio supplementare, per testarne l'aerodinamicità

Claudio Italiano è un pilota e istruttore che vola alle pendici dell’Etna e che, come molti veterani, ha iniziato con le forme più libere, quali parapendio e deltaplano, per passare poi al volo a motore, in pendolare, nel 1997.

Nel 2004 si avvicina all’autogiro, mezzo già decisamente evoluto e maturo, e con questo inizia subito ad andare ben oltre i confini geografici della sua zona: nel 2009 attraversa l’Europa intera. L’autogiro è ormai il suo mezzo d’elezione, sul quale stacca da terra quasi tutti i giorni, e ad oggi conta circa 6500 ore di volo totali.

Nell’ottobre 2003, invece, qualcuno che non conosciamo se non di nome, Andrew Keech, ha volato da Kitty Hawk (North Carolina… Non vi dice niente il nome del posto?) a San Diego (sud della California) guadagnandosi in un solo volo ben tre record mondiali, e dal 2006 ha iniziato a battere i suoi stessi record, prima con prove di distanza su circuito (fino a 702 miglia, 1129 km), poi su "straight line", in un crescendo concluso nel 2007 con le famose 879 miglia nautiche, ossia il numero attorno al quale ruota questa storia.

Iniziamo a parlare dei fatidici 1414,61 km, ossia le 879 miglia nautiche di Andrew Keech, che sono il numero da battere. Come, quando, e soprattutto dove…

Claudio – Il mio volo record sarà certificato dalla FAI e i miei ringraziamenti vanno all’Aero Club d’Italia, in particolar modo al direttore Gen. Carlo Landi, che ha attivato la procedura per la certificazione. La partenza, meteo permettendo, avverrà il 23 giugno. Quel giorno dovrà essere calmo, dovrà esserci il vento nella direzione giusta per evitare consumi elevati di carburante e tutto dovrà rientrare in quanto calcolato, poiché ogni fattore imprevisto potrebbe compromettere il tutto. Ci sto lavorando bene: diciamo che proprio nulla è lasciato al caso. La partenza avverrà intorno alle 5 e 30 del mattino, dall’Aviosuperficie Angelo D’Arrigo di Calatabiano (Catania), per poi atterrare sull’aviosuperficie Marchingegno di Varallo Sesia (Vercelli) in un percorso studiato di 1560 Km.

Naturalmente, per tutti coloro che lo vogliono, sarà possibile seguire il volo sul mio sito, claudioitaliano.com, o su Facebook, poiché porterò con me un localizzatore GPS Spot e, attraverso una pagina dedicata condivisibile, sarà possibile seguirmi in diretta.

La parte prettamente tecnica è necessariamente anticipata da quella umana. Stare dall’alba al tramonto in autogiro comporta svariati problemi pratici e medici che sicuramente hai valutato e affrontato. Come?

Vista posteriore del serbatoio supplementare

Claudio – Questo è stato il primo problema che ho dovuto risolvere… Andare in bagno è naturale dopo due o tre ore di volo, è una necessita fisiologica che non si può controllare. Ma fortunatamente sono riuscito a trovare un sistema semplicissimo per risolvere il problema. Inoltre, gli ultimi giorni seguirò un regime alimentare controllato per evitare problemi allo stomaco e durante il volo dovrò mangiare solo barrette energetiche e bere soluzioni a base di sali minerali, per evitare la disidratazione. Tutto questo fatto sotto l’occhio attento del medico, che ha curato anche la mia perdita di peso, pari a circa 10 kg. Sono passato infatti da 85 kg a 75 kg.

Contemporaneamente sto effettuando una serie di allenamenti atti a potenziare la mia prestanza fisica, cosa necessaria per sopportare la stanchezza dovuta alle previste 12 ore di volo continuato.

Un altro aspetto che non ho sottovalutato è stato quello del sedile. Per renderlo più comodo e confortevole l’ho dovuto imbottire con del materiale memory, lo stesso materiale che è usato dagli astronauti nello Space Shuttle. Questo per due importanti motivi, il primo di carattere ergonomico, per affrontare le 12 ore di volo, e il secondo perché il memory assorbe bene le vibrazioni, e l’autogiro ne produce parecchie. Queste ultime, per periodi prolungati, diventano veramente fastidiose.

E anche l’autogiro dovrà essere adeguato. Con quale mezzo tenterai il record?

Il sebatoio ha una capienza di 250 litri

Claudio – L’autogiro è un Magni M16. Le modifiche che ho apportato rispetto a quelli di serie consistono prima di tutto nell’alleggerimento ottenuto eliminando delle parti "superflue" o per lo più estetiche dell’autogiro, che non sono necessarie al volo. Parafanghi, parabrezza posteriore, cloche posteriore, ed ho inoltre sostituito la batteria da 5 kg con una da 900 gr. Sarebbe stato possibile alleggerire anche la strumentazione sostituendola con una suite digitale, ma questo mi avrebbe portato fuori budget. Tutto questo mi ha portato ad una riduzione di peso complessivo pari a 12/13 kg, e vi assicuro che non è poco. A bordo avrò la strumentazione standard composta dal controllo dei parametri motore, all’altimetro-variometro, bussola, Map e GPS e una pompa supplementare, per travasare il carburante dal serbatoio supplementare, azionato da un interruttore manuale.

Inoltre, per una mia protezione contro il fuoco , mi sono equipaggiato con tuta, sottocasco e sottotuta ignifughi.

In un volo su lunga distanza e con aspetti endurance come questo, quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’autogiro? E perché questo record, a parte la distanza, è interessante?

I vantaggi dell’autogiro sono l’essere una macchina notevolmente stabile in turbolenza ed in presenza di forte vento, ed inoltre è più facile da gestire in condizioni di emergenza, riuscendo ad atterrare un po’ ovunque. Gli svantaggi sicuramente sono la velocità limitata e le vibrazioni. Questo record, a mio avviso, è interessante perché non è una cosa semplice da fare: dietro c’è molto lavoro e non si può improvvisare dicendo "Oggi faccio 1500 km di distanza volando in autogiro".

Rappresenta una sfida, in questo caso la distanza è come un limite da superare come un input che ti spinge a superare te stesso. E come per ogni limite da superare è sempre necessario il sacrificio e una grande volontà di farcela. Ci vuole una preparazione che richiede impegno e costanza. E’ da Dicembre 2011 che studio tutta la preparazione.

Volerai come basico o come avanzato? Parlaci della pianificazione dal punto di vista meteo e degli spazi aerei: come sappiamo tutti, design degli spazi aerei e orografia non aiutano il diportista che voglia attraversare l’Italia.

Claudio – Volerò come basico, la pianificazione al giorno d’oggi è questione di tre minuti, e con il GPS è possibile evitare tutte le zone interdette al Vds basico, rispettando tutti gli spazi aerei. L’orografia non sarà un problema, dovrò attraversare solo gli Appennini passando per Bologna e seguire il mio volo in direzione di Venezia per poi fare un turning point e tornare indietro verso l’arrivo finale. Come dicevo prima, la meteo sarà parte fondamentale, perché essendo un volo continuo non potrò fermarmi – quindi il sole la dovrà fare da padrone e il vento dovrà essere poco o addirittura assente.

Lo studio della giornata ideale verrà fatto grazie all’aiuto dell’ufficio meteo dell’Aeronautica Militare di Sigonella, dove il comandante F. Colombo farà il punto della situazione.

La comunità degli autogiristi ha dei veri e propri templi, come ad esempio in Sudafrica, con grandi raduni e un’attività molto sviluppata. Qui in Italia si vedono spesso muoversi molti autogiri in gruppo, ma esiste anche da noi un "mondo" dedicato?

Claudio – No, da noi non ci sono gruppi così grandi e non nego che sarebbe bello unificare tutta la categoria una volta l’anno in un grande raduno nazionale, ed è una cosa a cui sto pensando. La maggior parte dei piloti di autogiro in Italia si trovano al nord, è da poco tempo che a sud si è sviluppata l’idea di questa macchina, e la diffusione procede con risultati incoraggianti: basta pensare che in Sicilia sono stato il primo a portare l’autogiro, fondando una scuola, e che ad oggi il numero di piloti è di oltre venticinque, quando solo qualche anno fa non c’era nessuno. Quest’estate a fine Agosto organizzerò un giro di Sicilia, sarà la seconda edizione: l’anno scorso è andata abbastanza bene, e chissà se sarà l’occasione giusta per ospitare da noi qualche autogirista in più.

Per quanto riguarda il raduno, siete già invitati tutti, sin da ora, al VFRMeeting di Sassuolo!

Seguiremo preparazione e impresa impresa sia sul forum VFRFlight.net, dove Claudio Italiano scrive regolarmente gli aggiornamenti,sia sui siti da lui già segnalati.

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